LA VISITA PROCTOLOGICA

LA VISITA PROCTOLOGICA

La visita proctolologica si svolge in due fasi. La prima prevede un colloquio con il paziente per la raccolta dei dati anamnestici. Nella seconda fase si procede alla visita clinica sia dell’addome che della regione anorettale. Posto quindi il Paziente sul fianco sinistro a gambe flesse (posizione fetale) la visita proctologica continua con l’ispezione esterna che permette di rilevare eventuali lesioni macroscopiche esterne al canale anale o nel perineo. si esegue l’esplorazione digitale ano-rettale cioè l’introduzione del dito indice, coperto da un guanto in lattice e cosparso di gel lubrificante anestetico, all’interno del canale anale. Il limite anatomico dell’esplorazione ano-rettale e’ costituito dall’ampolla rettale. Durante la visita verrà chiesto al paziente di eseguire alcune manovre come ad esempio la contrazione della muscolatura anale o la spinta evacuatoria, questo per meglio valutare la corretta fisiologia sensitivo-motoria del canale anale e del retto ed evidenziare la presenza di eventuali deviazioni patologiche. La fase finale della visita contempla l’esecuzione dell’anoscopia. Questa manovra consiste nell’introduzione nel canale anale di un piccolo cilindro di plastica trasparente monouso della lunghezza di circa 5-6 cm detto anoscopio o proctoscopio ben lubrificato con gel anestetico sino all’ampolla rettale, permettendo quindi la visione diretta del canale anale e della porzione terminale del retto. L’Anoscopia come l’esplorazione digitale anale deve essere condotta arrecando minimo fastidio al paziente ed ovviamente può essere interrotta in caso di dolore vivo. La visita proctologica permette la diagnosi delle patologie più comuni quali, ad esempio, il prolasso emorroidario, le ragadi anali, gli ascessi e le fistole anali, ed indica inoltre i passi diagnostici successivi per una corretta condotta terapeutica.
La visita necessita di una semplice preparazione. Il paziente deve eseguire un clistere di pulizia da 250 cc. due ore prima della visita. Non è assolutamente necessario né il digiuno, né la sospensione dei farmaci regolarmente assunti quotidianamente.
È importante inoltre portare sempre in visione allo specialista tutta la documentazione sanitaria di precedenti visite od esami eseguiti, inerenti malattie pregresse od eventuali patologie in atto al momento della visita stessa.