Il proctologo è quello specialista che più di altri può rispondere alle necessità di pazienti affetti da disturbi ano-rettali, quali prurito, dolore, bruciore, fastidio, prolasso, gonfiore, sanguinamento secrezioni, perdite e stitichezza.
Il moderno proctologo è lo specialista che riassume in sé le conoscenze tipiche dell’internista e le capacità operatorie del chirurgo; deve saper trattare la patologia emorroidaria, gli ascessi, la ragade, le neoplasie e le lesioni virali, ma anche saper utilizzare o comunque interpretare la manometria, l’ecografia, l’endoscopia, la radiologia e occuparsi delle patologie funzionali come la stipsi e l’incontinenza. Il compito principale del proctologo è quello di arrivare prontamente alla diagnosi così da poter prescrivere la terapia farmacologica più idonea oppure procedere, laddove necessario, al trattamento chirurgico. Qualora poi la diagnosi raggiunta dimostri una patologia diversa da quelle di competenza proctologica, il paziente verrà direttamente indirizzato allo specialista competente.
La visita proctologica rappresenta la risposta più rapida ed efficace al paziente che riferisce comparsa di sintomi anorettali. Questi pazienti in genere pretendono dal proprio medico una diagnosi rapida ed una altrettanto rapida terapia sia perché i sintomi sono spesso invalidanti, sia perché evocano lo spettro della patologia neoplastica. La visita proctologica consiste in un’anamnesi accurata, nell’esplorazione digitale del canale anale e nell’ano-rettoscopia. Se vi è una patologia ano-rettale questa visita permette di fare una diagnosi immediata e di iniziare subito le terapie del caso; se non vi è invece patologia a tale livello, si potranno subito programmare ulteriori accertamenti senza perdite di tempo. La rettoscopia, che è parte integrante della visita proctologica, rappresenta anche una prevenzione del cancro del retto, permettendo di diagnosticare e trattare precocemente polipi ancora asintomatici.